Quando è consentito cambiare supplenza: guida pratica

Regole per lasciare una supplenza

Nel settore scolastico, i docenti precari si trovano spesso a ricevere un incarico di supplenza e, poco dopo, un’offerta più vantaggiosa. È fondamentale sapere quando è possibile accettare un nuovo incarico e quando, invece, si rischiano sanzioni per rinuncia o abbandono.

Situazioni in cui è possibile cambiare incarico

Ci sono due circostanze principali in cui i docenti possono lasciare una supplenza per accettarne un’altra. La prima riguarda il passaggio da una supplenza ottenuta dalle graduatorie d’istituto (GI) a una da graduatorie ad esaurimento (GAE) o da graduatorie provinciali per le supplenze (GPS). Ad esempio, la Prof.ssa Rossi, con una supplenza fino al 31 agosto per 2 ore a settimana, può accettare un nuovo incarico fino al 30 giugno per 10 ore a settimana, poiché proviene da GPS.

La seconda situazione permette di lasciare una supplenza breve per un incarico annuale o fino al termine delle attività didattiche. Il Prof. Bianchi, ad esempio, può lasciare una supplenza di pochi giorni per accettare un incarico fino al 30 giugno, sempre da GI.

Quando non è possibile cambiare

Ci sono anche casi in cui non è consentito lasciare un incarico. Chi ha una supplenza da GPS o GAE non può passare a una supplenza da GI. Inoltre, non è possibile cambiare una supplenza breve con un’altra di pari durata, né lasciare un incarico di durata superiore a 10 giorni nelle scuole dell’infanzia e primaria. In tali situazioni, è garantito il diritto al completamento orario, permettendo di accettare altre supplenze compatibili.