Diritti e requisiti per l’assegno di assistenza
L’assegno di assistenza per gli anziani, che può arrivare fino a 850 euro mensili, è accessibile anche quando il contratto della badante non è intestato direttamente al beneficiario. L’INPS ha chiarito che, in caso di anziani molto fragili o incapaci di gestire contratti, il beneficio può essere richiesto anche se a firmare è un familiare o un rappresentante legale, come un amministratore di sostegno o un tutore.
Questo sostegno economico, parte della nuova Prestazione Universale per anziani non autosufficienti, è destinato a coprire le spese di assistenza per coloro che hanno almeno 80 anni, un ISEE socio-sanitario non superiore a 6.000 euro e un bisogno assistenziale grave. L’importo dell’assegno è composto da due quote e può essere impiegato per servizi socioassistenziali o per assumere assistenti personali con un contratto di lavoro domestico di almeno 15 ore settimanali.
Novità e chiarimenti dell’INPS
Con il messaggio n. 3514 del 21 novembre 2025, l’INPS ha confermato che il contratto di lavoro domestico può essere intestato a una persona diversa dal beneficiario, mantenendo il diritto all’assegno. Questo chiarimento, giunto dopo un parere favorevole del Ministero del Lavoro, elimina un ostacolo burocratico per molte famiglie. È fondamentale che, nel contratto e nelle buste paga, sia presente la firma della badante per confermare la retribuzione. Oltre ai familiari, anche gli amministratori di sostegno e i tutori possono firmare il contratto, garantendo così una maggiore flessibilità per le famiglie che assistono anziani non autosufficienti.